Ho già parlato di disoccupazione? Sì…Ma non vi ho detto del mio licenziamento? Ah sì, detto anche questo!
Maternità? Fatto! Vita da casalinga? Scritto. Ricerca di un senso nella propria vita? Detto e ridetto.
Alla fine non sono partita ma la vita da reclusa, a differenza della buona Emily, non mi ha suggerito idee brillanti. Ho voglia di scrivere, in effetti sto scrivendo, ma di cosa? Di niente.
Mentalmente mi sono rivolta anche ai luoghi comuni in cerca di ispirazione. Uhm, sarà vero che una rondine non fa primavera? Svisceriamo il problema. Il mio preferito rimane ” Chi semina pioggia raccoglie tempesta”, anche se nella vita non mi è capitato spesso di imbattermi in questa puntuale giustizia umana. Anzi, spesso chi semina pioggia raccoglie frutti maturi e immeritati, alla faccia di chi ha ben seminato chino sul proprio pezzetto di terra fatto di dovere e buone intenzioni.
Forse la cosa è più sottile: la vita è sempre cinicamente ironica. Ti ricordi quando facevi la faccia storta per tutto e tutti? Quando il lavoro era sempre troppo poco adeguato? Quando la critica era la tua migliore amica? E ora vorresti essere l’amica dell’anno, lavorare, fare anche la gavetta…ma le porte sono chiuse.
Certo “mai dire mai”…ma allora quando si tira la riga e si fa la somma del dare e avere?
Credo che sia quando si tende la mano, certi di aver diritto di ricevere, e si rimane con il palmo vuoto.
J.
