L’eterna segretaria

 

Parlare dei problemi lavorativi delle donne è sempre difficile: è dietro l’angolo il pericolo di scadere nel vittimismo e porgere il fianco a chi dietro la famosa frase “Avete voluto la libertà…?”, pensa di poter giustificare qualsiasi cosa.

È un argomento che mi sta particolarmente a cuore perché, come donna e lavoratrice, non posso non scontrarmi ogni giorno con dei comportamenti maschilisti che pensavo fossero ormai un retaggio del passato e che invece, a dispetto dei tempi, sopravvivono ben radicati nella nostra società.

In molti si chiedono perché i grandi chef siano uomini e le donne cuoce, io mi chiedo perché i “capi” sono, per la maggior parte delle volte, uomini e le donne siano le loro segretarie.

La donna angelo del focolare sopravvive anche in ambienti che, con quello domestico, non hanno niente a che vedere come gli studi professionali e gli uffici, dove, alle donne,  sono delegate le mansioni di assistenza e affiancamento, organizzative e  di supporto ma in pochissimi casi direttive. Nei posti che contano c’è sempre un LUI e tu sei il suo sostegno e il suo aiuto per qualsiasi problema… come se non ne avessi abbastanza di tuoi nel cercare di fare al meglio il tuo lavoro!

Nella corsa disperata alla uguaglianza ed alla carriera abbiamo dimenticato noi stesse e il nostro essere donne. E invece che farne un punto di forza ne abbiamo voluto nascondere gli aspetti peculiari e conformarci noi stesse ad un modello maschile che ci si ritorce contro.

Penso, per esempio, alla gravidanza che viene vista come una sorta di punizione divina da chi comanda e una colpa da espiare da parte della lavoratrice che, nel terrore di perdere il lavoro (ipotesi non remota) si spinge al limite delle proprie possibilità.  Lavorare, lavorare, mai assentarsi, lavorare…

Penso a chi deve chiedere scusa per essere carina ed intelligente, a chi fa il proprio lavoro meglio di chi occupa posizioni di prestigio, a chi non può dedicare 24 ore della propria giornata alla carriera e si vede limitata nel lavoro dalla mancanza di flessibilità negli orari. A coloro che sopportano e supportano nella vita privata quegli stessi capi studio che, una volta tornati a casa, non hanno da stirarsi le camicie e farsi la cena perché ha già provveduto una Lei, che magari, per poter gestire la vita personale sua e della dolce metà, fa da segretaria all’ennesimo capo studio…

 J.

 

Leave a Reply