Le mamme non lavorano !

Nei giornali e in televisione  si fa un gran parlare di quote rosa e tutela del lavoro delle donne; problemi annosi che non hanno mai trovato, nel nostro paese, una reale soluzione. Di fatto le donne lavorano quanto se non più degli uomini, guadagnano di meno, sono maggiormente vittime di mobbing e sfruttamento, a parità di qualifica lavorativa hanno prospettive di carriera ridotte.

La donna paga in prima persona il dover vivere, in maniera scissa, la propria vita pubblica e quella privata, il doppio ruolo di donna in carriera e angelo del focolare del fidanzato e marito di turno. Se poi è anche madre…!

Anche la mia è stata licenziata trent’anni fa perchè donna e madre e il datore di lavoro, dovendo operare una riduzione di personale, aveva selezionato i lavoratori da tenere sulla base del sesso: solo uomini o donne sterili. Niente problemi di maternità da pagare e assenze da coprire!

Insomma i soliti bla-bla-bla che si trascinano da tempo immemore e che credi in parte superati… fino a che non ti capita la stessa cosa e il tuo capo studio che, ironia della sorte, si occupa di diritto del lavoro e rappresenta e tutela di diritti dei lavoratori e dei consumatori presso un sindacato, non mette a casa anche te neo mamma senza preavviso alcuno!

Ovviamente i motivi non mancano: sei diventata improvvisamente incapace di svolgere il tuo lavoro, il tuo carattere crea disarmonia in studio… e ciò che ti era stato garantito, ossia la conservazione del tuo posto di lavoro, ad un mese dal parto, è presto revocato.  Tutto è semplice e senza complicazioni anche perchè da avvocato libero professionista, anche se di fatto non sei niente di più che una impiegata pagata in nero, non hai alcuna norma che ti tuteli.

In fondo è la tua parola contro la sua che può screditarti professionalmente per giustificare una decisione che è palesemente da ricondursi alla tua nuova condizione di mamma; come se quest’ultima fosse una colpa da scontare piuttosto che una gioia da condividere e tutelare.

Ho dato alla luce una bambina e  desidero per lei un futuro fatto di emancipazione e libertà. Di essere finalmente donna senza dover chiedere scusa a nessuno.

J.

Dina

Leave a Reply