Impara a dire “No, grazie” 2

 

I would prefer not to – Preferirei di no”. In questo modo educato ma deciso lo scrivano Bartleby, protagonista del racconto di Herman Melville, declinava gli ordini del padrone a fare qualsiasi cosa non volesse.

L’ho letto e ho pensato che questo sarebbe il modo giusto di comportarsi, prima di farsi risucchiare da una marea di finti “sì” detti per amor di pace, educazione, compassione, inerzia.

Ci capita tante volte: facciamo i primi due passi per fantasticheria o distrazione e poi non c’è altro rimedio che fare il terzo, pur sapendo che è sbagliato o ridicolo.” scrive Fernando Pessoa ed è la sacrosanta verità. Facciamo qualcosa senza pensare che il primo passo ci porterà a fare il secondo e  il terzo, e  poi i piedi andranno da soli e non sarà così facile fermarli.

Ma perchè nella vita non riusciamo a fare solo ciò che realmente vogliamo? Chiaramente si pensa al fatto che siamo animali sociali e che, inseriti in una comunità, aderiamo, anche inconsapevolmente, ad una serie di regole e codici a cui non sempre è facile sfuggire.

Penso però che la maggior parte delle costrizioni venga da noi stessi. Diciamo i “sì” e i “no” che ci fanno maggiormente aderire all’immagine che vogliamo dare di noi agli altri: la brava amica, la brava moglie, la brava figlia, oppure la ragazza ribelle, l’anarchica, il bastian contrario.

Recitiamo un copione e solo la minima parte delle nostre scelte sono libere, prima di tutto dal peso della maschera che ci mettiamo addosso.

“Sì, ho voglia di sentire per l’ennesima volta le tue lamentele, cara mia”. “Sì, usciamo pure a cena con i tuoi adorati amici, caro mio”. “ Sì, ho proprio voglia di lavorare in questo mediocre studio, caro boss!”.

Se iniziassimo a fare delle scelte consapevoli, a preoccuparci di ciò che realmente vogliamo, se avessimo il coraggio di esporci, non solo vivremmo meglio noi ma, forse, avremmo anche il plauso di chi sa riconoscere quanto sia inutile la falsità (anche se motivata dalla migliore educazione).

No, non ho voglia di aiutarti, no, non ho voglia di vederti, no, non ho voglia di lavorare, no, non ho voglia di uscire, no, non ho voglia di rimanere qui, ora, a scrivere!

(Mi alzo, chiudo il pc e me ne vado).

Cala il sipario e via la maschera!

J.

 

 

 

2 thoughts on “Impara a dire “No, grazie”

  1. Reply Francesca Lù Mar 24,2013 16:55

    Riflessioni molto interessanti. Il problema è sempre quello della contestualizzazione sociale, bisogna sempre fingere. La soluzione, per salvaguardare la nostra salute mentale, potrebbe essere un diplomatico no inventando una scusa plausibile, Dopotutto, se la gente desidera le bugie, che le abbia!

  2. Reply Jo Mar 27,2013 10:56

    Però così, si corre il rischio di non uscire mai dalla spirale dell’inventare scuse per non ferire. Ma se le persone si sentono ferite dal nostro modo di pensare, tanto vale perderle. Capita spesso, per diplomazia, di trascinare nel tempo relazioni di conoscenza che rimangono sempre tali e nei confronti delle quali dobbiamo porci in maniera gentile senza un reale trasporto d’affetto. Salvaguardando la buona educazione voglio pensare che si può dire tutto.

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