Amici

Parlo proprio del talent show ” Amici di Maria De Filippi” e non me ne vogliano i pseudo intellettuali che spopolano online.
L’ho seguito, con più o meno costanza, da quando ha fatto il suo esordio in tv, eppure mai come quest’anno mi trovo a guardarlo con estremo interesse.
Cosa vedo? Bella gente, indubbio. Ragazzi che a diciotto-vent’anni si ammazzano di lavoro e fatica per raggiungere l’obiettivo che si sono prefissati: dare visibilità alle loro attitudini, conquistarsi il proprio posto al sole, celebrare ciò che sanno fare.
Esiste qualcosa di più bello che essere consapevoli di avere un dono e volerlo condividere con gli altri? Nell’arte tutto questo è ancora più sconvolgente: ci sono persone brave a realizzare una casa, a vendere vestiti, a battere a macchina o a ripararle. Ma quando si ascolta una canzone o si vede un corpo danzare…direi che non c’è storia.
Cosa si prova ad avere un dono così? Non lo so.
Se ripenso alla ventenne che sono stata, di certo, non potevo essere più diversa. Sono stata brava solo a leggere libri, a fantasticare, a sognare una vita diversa ma senza potermi ancorare alla solida certezza di avere un talento.
Brava (ma non si applica). Ho studiato, ho cercato di lavorare ma sempre con una inquietudine dentro, mai soddisfatta. Mai contenta.
Forse mi porto dietro la sensazione di aver tradito ciò che potevo/volevo realmente fare.
Eppure, se ancora mi interrogo su questo, non trovo una risposta. Mi è mancata l’occasione, un pigmalione che mi instradasse? Mi sono crogiolata sulle ristrettezze economiche dei miei per convincermi che non avevo la possibilità di fare il grande salto. Forse.
Sarà per questo che mi colpisce la storia del ballerino figlio di chi fa pulizie per vivere?
O di chi ha lasciato la propria casa per inseguire un sogno lontano migliaia di chilometri?
Sono loro per la fame di riscatto ma non sono stata come loro per il coraggio di conoscersi.
Basta! Non voglio celebrare il requiem della ventenne che sono stata ma cercare nuove motivazioni per la donna che voglio essere.
Non abbiate paura: non ballerò né tantomeno canterò…!! Però scriverò e scriverò e scriverò…fino a che tutto sarà più chiaro in me.

J.

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